venerdì 9 marzo 2007

...tanto per dare un contributo da parte dei pirati ex pisani:

Da wikipedia:

Il vernacolo livornese è fondamentalmente una variante del toscano nord-occidentale (parlato anche nelle province di Pisa e Lucca), ma se ne discosta per certi tratti tipici della pronuncia, i più appariscenti dei quali sono alcune vocali molto aperte e la /k/ singola intervocalica che viene completamente elisa (e non soltanto aspirata, come accade nella maggior parte delle parlate toscane), mentre quella doppia rimane tale. Per esempio la frase "la mia casa" diviene la mi' 'asa, mentre invece la frase "vado a casa" rimane tale perché nella pronuncia italiana la "c" è raddoppiata (vado a ccasa); anche in una frase come "Il cane abbaia" la "c" rimane integra perché non è intervocalica.

Del tutto peculiare è anche la frequente interiezione "dé", da non confondere col "deh" esortativo italiano, ormai desueto. Al contrario, il "dé" livornese è praticamente onnipresente, e può assumere un vasto spettro di significati, spesso decodificabili solo mediante l'intonazione. Assieme al "dé" spesso troviamo il termine "boia", che viene usato come esclamazione ("Boiadé").

Inoltre, il lessico contiene tracce (vocaboli e locuzioni) di alcune delle numerose lingue parlate dalle comunità ospitate da Livorno attraverso i secoli: ad esempio talvolta i piedi vengono detti "le fètte" parafrasando alla buona il vocabolo inglese "feet", tale iterpretazione deriva dal periodo della Seconda Guerra Mondiale, in quanto i soldati americani presenti a livorno utilizzavano l'inglese per parlare con i livornesi, conoscendo solo poche parole di italiano. Ad esempio, per dire "Hai i piedi grandi" si può sentir dire "C'hai dù fètte paiono zattere".Va anche notata la presenza, in seno alla numerosa presenza ebraica, del bagitto, ormai però relegato ai pochi che ne conservano ricordo.

Altra particolarità, stavolta retorica, è l'uso di una forma di ironia che consiste nell'uso di locuzioni iperboliche con una determinata intonazione, per significare l'esatto opposto: ad esempio, "e sei parigino!", per intendere che l'interlocutore è tutt'altro che proveniente da Parigi (città dell'eleganza e del buon gusto per antonomasia)."

e poi:

http://it.wikiquote.org/wiki/Proverbi_livornesi

6 commenti:

egg-shen ha detto...

molto interessante!

egg-shen ha detto...

non li ho letti tutti, ma per ora il mio preferito e'

"Ti c'ho ner core ma ti vo' ner culo"

egg-shen ha detto...

Le donne sono come le sarcicce: budelle fori, maiale dentro e vanno ´onsumate carde.


qesta non te la potevo risparmiare!

Simona ha detto...

ovviamente non sono d'accordo con tutti...è solo per mettere un po' di folklore livornese...io spero di non parlare così! ;)


Baci!!!!

egg-shen ha detto...

"Gli amici sono 'ome ' fagioli: parlano dietro"

spero non sia il vostro caso!

Simona ha detto...

Noo! anzi, io mi incazzo se la gente parla davanti a me male di miei amici...mi faccio sentire!! :)